Cos’è l’idrocefalo nel cane?
L’idrocefalo è una patologia in cui si verifica l’accumulo di Liquido Cefalo Rachidiano (LCR) nel sistema ventricolare, dilatandolo.
Ne consegue un aumento della pressione intracranica seguito da danno cerebrale.
![RM idrocefalo del cane](https://www.bluvet.it/wp-content/uploads/2022/01/RM-idrocefalo-del-cane-1320x743.jpg)
Il Liquido Cefalo Rachidiano (LCR), presente all’interno del cervello e in alcune sue cavità, ha una funzione protettiva e di controllo rispetto alle modifiche dell’ambiente interno.
L’aumento del volume di questo liquido comporta ipoplasia e atrofia del tessuto nervoso circostante e, di conseguenza, una varietà di sintomi clinici neurologici.
Cause di idrocefalo
L’idrocefalo può essere congenito o acquisito.
La forma congenita è la più comune rispetto all’acquisito e rappresenta una delle patologie congenite più frequenti nel cane.
La forma acquisita, invece, è spesso secondaria a neoplasie o malattie infiammatorie del sistema nervoso.
L’idrocefalo può essere ostruttivo, dovuto ad assorbimento insufficiente oppure, raramente, dovuto a iperproduzione di liquido.
Le razze più frequentemente colpite sono quelle brachicefale di piccola taglia e altre taglie:
- Bulldog
- Boston Terrier
- Carlino
- Yorkshire
- Barboncini
- Spitz
- Pincher
- Chihuahua (la razza più colpita)
Sintomi
I sintomi della forma congenita si possono manifestare fin dalle prime settimane di età, ma non è raro vedere soggetti con idrocefalia che vengono portati anche a 1 o 2 anni.
Può manifestarsi con una deformità ben evidente delle ossa craniche (con una caratteristica forma a cupola).
Inoltre, spesso le ossa craniche non riescono a saldarsi, lasciando un piccolo spazio ricoperto solo da cute e sottocute.
Il segno caratteristico viene definito “fontanella“, che però non è indicativo sempre di idrocefalia.
Segni neurologici possono essere diversi a seconda della gravità della patologia:
- modifiche comportamentali
- crisi convulsive
- deficit motori
- atteggiamenti compulsivi
- difficoltà respiratorie
- cecità e altri.
Trattamento dell’idrocefalo
La sintomatologia conseguente all’idrocefalo non è sempre controllabile farmacologicamente e potrebbe essere necessaria una soluzione chirurgica.
La chirurgia d’elezione è lo Shunt Ventricolo-Peritoneale (SVP).
Questa consiste nell’utilizzo di una valvola unidirezionale ed un sistema di cateteri i quali drenano la quantità esuberante di LCR dai ventricoli direttamente nella cavità peritoneale ogni volta che la pressione intraventricolare supera un dato livello.
I cani operati di shunt, se adeguatamente seguiti con periodiche visite e controlli, possono condurre una vita normale.
Prevenzione dell’idrocefalo
L’idrocefalo congenito è patologia che non è prevedibile con test genetici.
L’unico modo per prevenirla, quindi, è l’esclusione della riproduzione di soggetti che ne manifestano i sintomi.
È possibile, invece, prevenire i danni provocati dalla manifestazione della malattia, cercando di diagnosticarla nel più breve tempo possibile.
Ecco perché è molto importante non sottovalutare alcun sintomo di anomalia comportamentale nel cucciolo, in particolare in soggetti di taglia toy, molto piccoli, cuccioli nati in anticipo o troppo piccoli.
Ritardi nell’apprendimento o il non rispondere al richiamo, in soggetti predisposti potrebbero già essere sintomi malformazione.
Non arrivare all’età di 1 – 2 anni senza una diagnosi è importante, anche perché non sempre la deformazione della scatola cranica è ben evidente.
Importante, anche, effettuare accertamenti approfonditi in caso di attacchi epilettici.
Una TC o risonanza magnetica saranno in grado di togliere ogni dubbio.