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Idrocefalo nel cane

L'idrocefalo è una grave malattia che colpisce soprattutto cani di piccola e piccolissima taglia. Scopriamo di cosa si tratta e come si può curare.

Indice dell'articolo

Cos’è l’idrocefalo nel cane?

L’idrocefalo è una patologia in cui si verifica l’accumulo di Liquido Cefalo Rachidiano (LCR) nel sistema ventricolare, dilatandolo.
Ne consegue un aumento della pressione intracranica seguito da danno cerebrale.

RM idrocefalo del cane
RM idrocefalo del cane – Fonte immagine

Il Liquido Cefalo Rachidiano (LCR), presente all’interno del cervello e in alcune sue cavità, ha una funzione protettiva e di controllo rispetto alle modifiche dell’ambiente interno.

L’aumento del volume di questo liquido comporta ipoplasia e atrofia del tessuto nervoso circostante e, di conseguenza, una varietà di sintomi clinici neurologici. 

Cause di idrocefalo

L’idrocefalo può essere congenito o acquisito.

La forma congenita è la più comune rispetto all’acquisito e rappresenta una delle patologie congenite più frequenti nel cane.

La forma acquisita, invece, è spesso secondaria a neoplasie o malattie infiammatorie del sistema nervoso.

L’idrocefalo può essere ostruttivo, dovuto ad assorbimento insufficiente oppure, raramente, dovuto a iperproduzione di liquido.

Le razze più frequentemente colpite sono quelle brachicefale di piccola taglia  e altre taglie:

  • Bulldog
  • Boston Terrier 
  • Carlino
  • Yorkshire
  • Barboncini
  • Spitz
  • Pincher
  • Chihuahua (la razza più colpita)

Sintomi

I sintomi della forma congenita si possono manifestare fin dalle prime settimane di età, ma non è raro vedere soggetti con idrocefalia che vengono portati anche a 1 o 2 anni.

Può manifestarsi con una deformità ben evidente delle ossa craniche (con una caratteristica forma a cupola).
Inoltre, spesso le ossa craniche non riescono a saldarsi, lasciando un piccolo spazio ricoperto solo da cute e sottocute.
Il segno caratteristico viene definito “fontanella“, che però non è indicativo sempre di idrocefalia.

Segni neurologici possono essere diversi a seconda della gravità della patologia:

  • modifiche comportamentali
  • crisi convulsive
  • deficit motori 
  • atteggiamenti compulsivi
  • difficoltà respiratorie
  • cecità e altri.

Trattamento dell’idrocefalo

La sintomatologia conseguente all’idrocefalo non è sempre controllabile farmacologicamente e potrebbe essere necessaria una soluzione chirurgica.

La chirurgia d’elezione è lo Shunt Ventricolo-Peritoneale (SVP).

Questa consiste nell’utilizzo di una valvola unidirezionale ed un sistema di cateteri i quali drenano la quantità esuberante di LCR dai ventricoli direttamente nella cavità peritoneale ogni volta che la pressione intraventricolare supera un dato livello.

I cani operati di shunt, se adeguatamente seguiti con periodiche visite e controlli, possono condurre una vita normale.


Prevenzione dell’idrocefalo

L’idrocefalo congenito è patologia che non è prevedibile con test genetici.
L’unico modo per prevenirla, quindi, è l’esclusione della riproduzione di soggetti che ne manifestano i sintomi.

È possibile, invece, prevenire i danni provocati dalla manifestazione della malattia, cercando di diagnosticarla nel più breve tempo possibile.
Ecco perché è molto importante non sottovalutare alcun sintomo di anomalia comportamentale nel cucciolo, in particolare in soggetti di taglia toy, molto piccoli, cuccioli nati in anticipo o troppo piccoli.

Ritardi nell’apprendimento o il non rispondere al richiamo, in soggetti predisposti potrebbero già essere sintomi malformazione.

Non arrivare all’età di 1 – 2 anni senza una diagnosi è importante, anche perché non sempre la deformazione della scatola cranica è ben evidente.

Importante, anche, effettuare accertamenti approfonditi in caso di attacchi epilettici.
Una TC o risonanza magnetica saranno in grado di togliere ogni dubbio.

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