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epilessia nel cane

Epilessia idiopatica nel cane

Tutto d'un tratto lo vedi che sbatte, si torce, sbava. Ti senti impotente di fronte a una condizione così violenta. È l'epilessia e per affrontarla in modo adeguato è bene razionalizzarla, conoscerla e accoglierla. Facciamolo insieme in questo articolo

Indice dell'articolo

L’epilessia è un problema frequente nel cane, oltre a essere una condizione particolarmente stressante dal punto di vista psicologico per il proprietario che deve assistere alla condizione.

Pochi secondi ti paiono ore interminabili e il vissuto è quello di un animale che sembra soffrire tremendamente; tu che lo osseri ti senti impotente, spaventato, attonito di fronte a qualcosa che scuote con così tanta violenza l’amato animale.

Ma cerchiamo di razionalizzare e comprendere meglio cosa accade davvero.

Epilessia nel cane: cos’è?

Con il termine epilessia si intende il

ricorrere di crisi convulsive indipendentemente dalle cause che l’hanno scatenata.

Cosa scatena la crisi epilettica?

Te lo spiego prima in modo più scientifico, ma poi te lo tradurrò, perché tu possa associare ciò che hai visto (nel tuo pet, se stai leggendo questo articolo, probabilmente ti è già capitato di assistervi, giusto?) a una spiegazione meno tecnica e più comprensibile.

Quindi, rispondo alla domanda: cosa scatena la crisi?

Sono i neuroni della corteccia cerebrale e di altre aree sottostanti che possono essere soggetti ad attività parossistiche:

  • improvvise
  • eccessive
  • disordinate
  • afinalistiche 
  • spesso autolimitanti,

cui consegue un’enorme varietà di manifestazioni cliniche dipendenti da estensione e localizzazione dell’area cerebrale interessata dal fenomeno.

Detto in parole più semplici: alcuni neuroni (che sono le parti funzionali del cervello, un grande circuito elettrico che da gli impulsi all’organismo per muoversi, e vivere) iniziano a non funzionare correttamente e inviano dei segnali che mandano in tilt il nostro impianto elettrico.

Il corpo inizia a muoversi in modo eccesivo, violento, disordinato e senza una finalità.
Per quanto tempo? un tempo definito (più o meno lungo) che si esaurisce, il più delle volte senza che ci sia necessità di fare nulla, da sole. (Ecco la spiegazione dell’autolimitante).

Ancora, scientificamente, capiamo meglio.

L’attivazione di neuroni della corteccia motoria causa un’attività muscolare proporzionale all’estensione dell’area corticale interessata: si può assistere all’attivazione di pochi fasci muscolari fino ad un attività muscolare generalizzata.

Alcune volte, vengono coinvolti neuroni limbici, con conseguenti alterazioni comportamentali.
Altre volte, si assiste ad alterazioni dello stato di coscienza o a manifestazioni puramente vegetative.

Molto spesso il quadro clinico si presenta misto.

Dato che la manifestazione più segnalata nella clinica neurologica dei piccoli animali è una crisi motoria generalizzata, il termine più usato è convulsione o crisi convulsiva.

epilessia nel cane cos'è
 

Come si manifesta la crisi epilettica?

Questa crisi si manifesta con una tipica sequenza:

  1. il cane si irrigidisce
  2. perde coscienza
  3. cade di lato
  4. producendo dei movimenti caratterizzati da violente contrazioni dei muscoli delle zampe, del corpo e della testa.

In questa fase il cane può perdere urine, feci e mostrare un eccessiva salivazione.

La durata media di tali sintomi è di solito variabile tra i 30 secondi-3 minuti.

Crisi epilettiche parziali, cosa sono?

Le crisi epilettiche possono manifestarsi anche come crisi “parziali”.
In tal caso l’attività convulsivante interessa solo una parte del corpo (per esempio la testa o un arto) e lo stato mentale può anche essere normale o lievemente alterato.

Di solito, si definisce una crisi parziale, come un movimento che non ha un significato nel contesto in cui si sta manifestando:

  • masticare senza un motivo apparente
  • muoversi in modo scoordinato
  • grattare l’aria ecc.

Il cane può morire durante una crisi epilettica?

Questa è la domanda più frequente e, nonostante la sensazione sia proprio quella, possiamo dire che no, il cane non muore per la crisi che spesso passa da sola.

Cosa posso fare durante la crisi?

Partiamo dal presupposto che il cane, in quel momento non è cosciente, per cui non può sentirvi, non sente nulla e non comprende parole o gesti. Inoltre, non essendo in sé non sente dolore alcuno.
Almeno questo (razionalmente) dovrebbe rassicurarti, ma so che, in quel momento è difficile crederlo.

Attenzione, però, ai nostri comportamenti che potrebbero essere davvero pericolosi per noi.
Ricordiamoci anche di illustrare queste procedure anche ad altri membri della famiglia, soprattutto i bambini, che potrebbero spaventarsi o cercare di fare qualcosa mettendosi in pericolo.
Facciamo, quindi, cose utili e funzionali al momento senza farci prendere dal panico:

  • mettere in sicurezza il cane – con cuscini o protezioni per evitare che si faccia del male
  • evitare di provare ad aprire la bocca perché si rischiano morsicature anche gravi: non va dimenticato che il nostro cane in quel momento è incosciente e non è in grado di riconoscerci;
  • restare in silenzio, senza urlare o agitarsi, perché ogni stimolo uditivo in più è un potenziale disturbo;
  • annotare il tempo reale della durata della crisi – quindi guardare l’orologio per capire quanto tempo sta passando davvero;
  • fare un filmato della crisi con il proprio cellulare – sarà utilissimo per il neurologo;
  • se è la prima volta che accade, avverti il tuo medico veterinario e, passata la crisi, portalo per capire cosa ha provocato la crisi.

Come comportarsi dopo la crisi epilettica

Dopo la crisi, alcuni cani possono richiedere un periodo di tempo più o meno lungo (da alcuni minuti a diverse ore) per tornare normali.
In questa fase, chiamata fase post-ictale, il soggetto può apparire cieco, incoordinato e strano.

È importante lasciarlo tranquillo e non va costretto ad interagire né con il proprietario, né con l’ambiente circostante.
Se ti viene vicino e ti cerca assecondalo, ma senza forzarlo. Altri potrebbero cercare di scappare o avere altri comportamenti anomali.

Attendi finché non passa.

In alcuni casi, se non trattate, le crisi convulsive, con il passare del tempo, possono diventare più frequenti ed intense, ossia più gravi.

Cause di epilessia nel cane

Le patologie in grado di causare crisi epilettiche sono numerose.
In generale, la classificazione eziologica (cioè causale) delle crisi porta alla formazione di 4 diverse forme di epilessia.

  1. Epilessia strutturale: è presente e diagnosticabile una patologia encefalica. Può essere di natura vascolare, infiammatoria, neoplastica, degenerativa, traumatica o legata ad anomalie congenite.
  2. Epilessia reattiva: l’encefalo è funzionalmente e strutturalmente normale ma risente di una patologia metabolica, nutrizionale o tossica.
    Tra le cause più frequenti di tale tipo di epilessia ricordiamo, l’ipoglicemia, l’ipocalcemia, la carenza di tiamina, le encefalopatia epatica, gli squilibri elettrolitici, tossici, le encefalopatia uremica, le acidurie organiche.
  3. Epilessia idiopatica o primaria: dovuta a fattori genetici o ad altri ancora non conosciuti.
  4. Epilessia criptogenica: L’età di insorgenza delle crisi, il risultato dell’esame neurologico o altri fattori fanno fortemente sospettare che esista un danno neurologico dell’encefalo, non diagnosticabile nonostante un approfondito e corretto work up.

Come fare diagnosi di epilessia?

Per fare la diagnosi di epilessia idiopatica o primaria (la causa più frequente di epilessia nel cane) il medico veterinario deve sottoporre il cane ad una visita neurologica completa e a degli esami collaterali (esami del sangue completi).

Completano l’iter esami più complessi che permettono di visualizzare l’encefalo.
Tra questi la TC ma soprattutto la risonanza magnetica.

Gli esami collaterali e la risonanza magnetica permetteranno al tuo medico veterinario di escludere le altre malattie che possono produrre crisi convulsive e quindi se tutte queste prove effettuate risultano normali il cane può essere considerato affetto da epilessia primaria o idiopatica.

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